We’ve updated our Terms of Use to reflect our new entity name and address. You can review the changes here.
We’ve updated our Terms of Use. You can review the changes here.

Il Puma e gli Arconauti

by Il Laboratorio delle Uova Quadre

/
  • Streaming + Download

    Includes unlimited streaming via the free Bandcamp app, plus high-quality download in MP3, FLAC and more.
    Purchasable with gift card

      €12 EUR  or more

     

  • Compact Disc (CD) + Digital Album

    Includes unlimited streaming of Il Puma e gli Arconauti via the free Bandcamp app, plus high-quality download in MP3, FLAC and more.
    ships out within 3 days

      €12 EUR or more 

     

  • Full Digital Discography

    Get all 16 Il Laboratorio delle Uova Quadre releases available on Bandcamp and save 15%.

    Includes unlimited streaming via the free Bandcamp app, plus high-quality downloads of Cuchara de Palo, HUAHUA, Il Puma e gli Arconauti, Qena, Opera Selvaggia II - La Aventura del Moceño y del Trencito, Opera Selvaggia I - La Fábula del Pinquillo y de la Ispalla, Overdrive 2, Caza de Herodes, and 8 more. , and , .

    Purchasable with gift card

      €143.65 EUR or more (15% OFF)

     

1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
Huaycheña 04:18
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.

about

IL PUMA E GLI ARCONAUTI


Le cose sembrano… E’ la loro natura.
Un pomeriggio estivo di qualche anno fa’, accaldato dall’afa metropolitana, mi gettai stancamente davanti alla televisione.
Nella stanza oscurata dalle persiane semichiuse, il refrigerio era assicurato.
Nel video appena acceso, era un tavolaccio da lavoro in legno, inquadrato dall’alto, a circa un metro di distanza.
Improvvisamente… una veloce serie ritmica d’ingrandimenti, circa uno al secondo, mi trascina “dentro” il tavolo…
Al primo scatto mi avvedo della presenza di un grosso nodo nel legno, su cui si concentra il “fuoco” della telecamera-microscopio; poi due, tre, quattro, cinque scatti dopo, siamo già nell’interno delle venature quando… Ecco il miracolo!
Strane foreste d’ignota vegetazione si delineano sulle pendici di un canyon irreale… sette, otto, nove, dieci…
Oramai lo scenario che mi si para davanti agli occhi in nulla mi ricorda l’innocua e familiare immagine del “buon vecchio tavolo da lavoro”.
L’orizzonte si tinge di colori metafisici e, in mezzo a quello che ormai si è trasformato in un fitto bosco primordiale, qualcosa si muove; qualcosa di talmente grosso da far tremare il suolo…
Ora lo vedo chiaramente. E’ mastodontico.
Si muove pesantemente nella giungla iperborea, sradicando arbusti e alzando alti nuvoloni di polvere ad ogni passo.
La pelle spessa e rugosa, di pachidermica memoria, a tratti si copre di lunghi e pesanti peli che scendono fino a terra.
Nove, otto… Di colpo il “mostrosauro” assume nuove dimensioni, sempre più piccole, fino a diventare un minuscolo acaro del legno.
Sette, sei, cinque… La vegetazione misteriosa? Solo un po’ di muffa! E il canyon? Nient’altro che un insignificante piega nel…
Tre, due, uno… appunto! Nel tavolaccio da lavoro di prima.
Anche la Musica sembra.
La “Musica Andina” potrebbe sembrarti un semplice “tavolaccio di legno”.
Quest’opera è lo strumento idoneo per trapassarla, trascenderla.
Per compiere il balzo quantico attraverso la “materia” stessa di cui è composta.

Ah! Dimenticavo…
Quel giorno, insieme a me, nello studio della TV, c’era anche mio padre, sdraiato sul divano.
Peccato che dormisse la siesta, perché non vide nulla di tutto ciò che ho raccontato.


Raffaele M. Clemente





TESTI RECITATI

LA VIA DEL MINERALE

Track 1… Color Limone

Ad un’ampia svolta
Fanno capolino giovani figura
Da un ammasso di detriti minerali
Lui, tipica giacchetta quadrettata rosa
Tiene un guitarrón giallo limone
Per il manico, quasi fosse un piccone
Loro, pasñachakuna
Con le gonne fucsia pieghettate
Petali di ciclamino
Ridono al pulmino e…
Che fanno tutti e tre?!

Si gettano in scivolata giù per il ghiaione
Senza scarpe
E con quel guitarrón color limone
Franando calano sulla mulattiera
Calando levano un polverone!

Dietro la curva il pueblo attende
A un tiro di schioppo Siglo XX
Le casrme della mina
Tetti d’argento
Calamina
Questo è tutto sulla pista per Llallagua
L’avventura
E il benvenuto.


IL GRANDE SICU

Track 6 ZENITH

Il Sicu è fatto di canna. Di canne legate insieme.
Nelle canne il soffio, il fiato, o meglio, il respiro dell’Uomo.
Il Sicu si suona in due, in coppia.
Le coppie si riuniscono in gruppi o famiglie.
L’insieme delle orchestre è la Comunità degli Uomini.
La pratica del Sicu proviene dall’emisfero occidentale, al di là dell’oceano Atlantico, dal cosiddetto ‘Nuovo Mondo’.
V’è una vasta catena d’alte cime, che si stende, da un capo all’altro, sul triangolo dell’America del Sud.
Al centro, le vette innevate si stemperano in un grande altopiano, come sospeso.
Qui nasce, vive e forse morirà il Sicu.

Track 7 SUMA CONJUNTO

Quando la Comunità degli Uomini è in festa, i padri di famiglia prendono il Sicu, imbracciano il tamburo.
Allora si sente il rintocco incessante venire da lontano, da tutti i punti cardinali, come il palpito di un cuore gigantesco che fa tremare la terra.
Eccoli. Avanzano ballando a piccoli passi: sono contadini, allevatori, il falegname, il postino, il sagrestano…
Insomma, ci sono proprio tutti! Gente comune, gente conosciuta… o forse non sono più loro.
Avanzano, avanzano ritmicamente come un gruppo compatto.
Le labbra scorrono il filo delle canne dei Sicus, le baciano -come usano dire- per produrre Musica.
Schizzi di saliva brillano per un attimo nell’aria azzurra del mattino.
Eccoli, me li vedo sfilare tutti davanti e vedo i loro foglioletti, assorti a contemplare il gioco dei grandi, la loro allegria, la loro magia.
Tutto, proprio tutto si va imprimendo in fondo allo scrigno di quelle piccole memorie vergini.


Track 8 SICURI PENSAMIENTO

Jach’a Sicuri, Grande Sicu, che vuoi da me? Cosa c’entro io?!
Mi sento come un povero esiliato in casa mia, che se ne sta in disparte, coi suoi pensieri e i suoi ricordi. A volte oso credere che, in questo posto, qualcuno possa capire quello che ho cercato di dire. Allora penso che, magari, un giorno, la pratica del Grande Sicu potrà diffondersi per l’intero pianeta…
C’è un impiegato delle poste, seduto sulla panchina di fronte alla mia. Sta compilando moduli per conti correnti postai. Chissà quanti ne avrà già compilati in tutto questo tempo, mentre io pensavo al Grande Sicu?!
D’altra parte -sapete- anch’io ho le mie bollette da pagare.


TESTIMONIO CHIRIGUANO

Track 21 ALLEGORIA DI CHIRIGUANOS

Impolverato
Il Chiriguano aspetta
Nella penombra
Appeso al chiodo
Contro la parete di fango
Là fuori batte il sole
Sulla piana di Pocosani
Campo di battaglia
Scintilla il Río Ramis
Serpeggia
Separando l’immensità
Di un tavolato tutto uguale
Río Ramis
La frontiera
Al guado travolgi i pullmann
Sonnecchiando…

Allegoria di Chiriguanos
Le mandrie musicali in corsa
Si aggirano e rigirano
Per accerchiarsi
Serpenti
Combattenti nella polvere
Le canne contundenti
Urtano
Urtano per terra
Urtano la gente
Le bocche
I denti
Urlano
Per sopraffarsi
Le teste smaltate
Indistintamente nere
Come bocce lucide
Sobbalzanti
Riflettenti
Capocce di fantocci
Che barcollano
Si stringono
Sgomitano
Stravolti dall’impeto del soffiare

Nell’incendio gelido del crepuscolo
Loro continuano la corsa folle
Per mete sconosciute
Risuonano una volta ancora
I Sicus Chiriguanos
E vanno oltre
Si sperdono
Chissà dove
Per questa terra
Senza alberi
Né rilievi
Né persone
Li inghiotte
Indifferentemente
L’immensità dell’Altopiano

Felice M. Clemente



QUINTETTO CINQUELYRE

« Pronto Gil? Sono Raffaele. Allora, siamo pronti per registrare. Cominciamo!»
Mai telefonata è stata più attesa sul mio cellulare di quella dei fratelli Clemente, che mi chiamano per iniziare a registrare.
Sono un contrabbassista e, da quando il “Quintetto Cinquelyre” suona con il “Trencito de los Andes”, getto le basi ritmico-armoniche degli archi. Dopo di me, il suono asciutto, preciso e, al contempo, antico del violoncello di Antonio completa i bassi. A seguire, la dolcezza di due strumentiste splendide: Silvia alla viola e Lidia al violino.
« Ma ‘Biga’ quando arriva? - Viene il prossimo weekend e in due giorni registra tutto». ‘Biga’ è Bigarelli, chissà perché lo chiamano sempre per cognome. Suona il violino come pochi e, dai mari lontani della Riviera Ligure, viene a Roma con la poesia del suo strumento, per concludere la partitura degli archi.
Cinque archi voluti da Raffaele e Felice per completare il sound etnico della loro poetica e che, in quest’ultimo lavoro, hanno involontariamente occidentalizzato la storia de IL PUMA E GLI ARCONAUTI.
Grazie a voi, Raffo e Felice, per averci scelto ancora una volta come compagni di questo lungo ma irripetibile viaggio.
Gilberto, Antonio, Silvia, Lidia e Marco.


Gilberto maltinti


CREDITI

Tutti i brani di quest’Opera sono stati interpretati da

TRENCITO DE LOS ANDES
Laura Grasso; Paola Frondoni; Felice M. Clemente; Raffaele M. Clemente
&
QUINTETTO CINQUELYRE
Gilberto Maltinti – contrabbasso; Antonio Ramous – violoncello; Sivia Diano – viola; Lidia Sanacori – II violino; Marco Bigarelli – I violino

HANNO PARTECIPATO
Annarita Argentieri (oboe); Nazzarena Recchia (arpa); Fabio Reinaudo (uilleann pipes; bodhran); Massimo Pirone (tuba; tromboni bassi; tromboni tenori); Michele Martuscello (corni); Fabio Morbidelli (fagotti); Riccardo Pupini (clarinetto)

REGISTRAZIONE E MISSAGGIO
Trencito de los Andes - Digital Inca’s Studio, Roma 1999/2002

MASTERING
Fabrizio De Carolis - Reference Master

PRODUZIONE
Giovanni Petrangeli; Marco Riccitelli; Trencito de los Andes

CATALOGO
Hierofantes Producciones HFCD 001 – Malqui

PROGETTO GRAFICO
Tommaso M. Clemente

ILLUSTRAZIONI E REDAZIONE
Felice M. Clemente

RINGRAZIAMO
Nazzarena Recchia; Anna Leoni Sceti; Stefano Rossini; Marieta Montezer;
Gino Maltinti

DEDICHIAMO A
Victor Colodro ‘Suma Conjunto’; ‘Harawi de Wayllay’ e ‘Toro Toro Waychaucha’ al progetto di ricerca ‘TIERRA FECUNDA’ Música Campesina del Perú del Centro Peruano de Estudios Sociales (CEPES).

Dedichiamo questo nostro lavoro a
Giovanni B. Clemente.
Lui ne sarebbe stato sicuramente entusiasta, instancabile ricercatore qual’era
di passaggi impensati attraverso le sbarre delle gabbie culturali
che chiudono e separano gli uomini.

IL PUMA E GLI ARCONAUTI è stato realizzato con il contributo
del Ministero Italiano per i Beni Culturali e Librari.




IL PUMA E GLI ARCONAUTI


Las cosas parecen… Es su misma esencia.
Una tarde veranera de algunos años atrás, acalorado por el bochorno metropolitano, me eché cansadamente frente a la televisión.
En el cuarto oscurecido por las persianas cerradas a medias, el refrigerio estaba asegurado.
En el monitor a penas prendido, estaba una mesa de trabajo rústica, hecha de madera, tomada desde arriba, más o menos a un metro de distancia.
Repentinamente… Una rápida serie rítmica de ampliaciones. Como una por segundo, me arrastra “dentro” de la mesa…
A la primera, percibo la presencia de un enorme nudo en la madera, donde se concentra el enfoque de la telecámara-microscopio; luego, dos, tres, cuatro, cinco ampliaciones más, y ya estamos al interior de las venas cuando… ¡He allí el milagro!
Extrañas selvas de ignota vegetación destacan en las laderas de un cañon irreal…
Siete, ocho, nueve, diez…
Ya el escenario que se me para frente a los ojos en nada recuerda la imagen inocua y familiar de la “buena y vieja mesacha de trabajo”.
El horizonte se tiñe de colores metafísicos y, en medio de lo que ahora se ha vuelto un bosque espeso y primordial, algo se mueve; algo tan grueso que hace temblar el suelo…
Ahora lo veo claramente. Es mastodóntico.
Se mueve pesadamente en la selva hiperbórea, arrancando arbustos y levantando altas nubes de polvo a cada paso.
La piel espesa y arrugada, de paquidérmica memoria, a tramos se cubre de largos y pesados pelos que arrastran por el suelo.
Nueve, ocho… Al rato el “monstruosauro” cobra nuevas dimensiones, cada vez más pequeñas, hasta volverse un minúsculo ácaro de la madera.
Siete, seis, cinco… ¿La vegetación misteriosa? ¡Sólo un poquito de moho! ¿Y el cañon? Nada más que un pliegue insignificante en…
Tres, dos, uno… ¡Precisamente! En la mesa de trabajo de antes.
Asimismo la Música parece.
La “Música Andina” podría parecerles una simple “mesacha de madera”.
Esta Obra es el instrumento adecuado para traspasarla, trascenderla.
Para dar el salto cuántico a través de la “materia” misma de la cual está compuesta.

Ah! Casi me olvidaba…
Ese día, junto a mí, en la sala de la TV, también estaba mi padre, echado en el sofá.
Lástima que durmiera la siesta, por que no vio nada de todo lo que acabo de contarles.


Raffaele M. Clemente



RELATOS

LA VIA DEL MINERALE

Track 1… Color Limone

A la vuelta se asoman jóvenes figuras
Desde la cima de un montón de escombros minerales
Él, con su típica chaqueta cuadriculada y rosada
Lleva un guitarrón amarillo limón
Por el mango, así fuera un pico
Ellas, pasñachakuna
Con sus polleras fucsias plisadas
Pétalos de ciclamino
Ríen al autobús y… ¿¡Qué hacen los tres?!

Se arrojan en desliz por la gravera
Sin zapatos
Y con este guitarrón color limón
Desmoronando bajan al camino
¡Bajando levantan una polvareda!

Detrás de la curva el pueblo espera
A un costado Siglo XX
Los cuarteles de la mina
Techos de plata
Calamina
Eso es todo en la pista por Llallagua
La aventura
Y la bienvenida.


IL GRANDE SICU

Track 6 ZENITH

El Sicu está hecho de cañas. De cañas amarradas.
En las cañas. El soplido, el aliento, o mejor, el respiro del Hombre.
El Sicu se toca de a dos, en pareja.
Las parejas se reúnen en grupos o familias.
El conjunto de las tropas es la Comunidad de los Hombres.
La práctica del Sicu procede del hemisferio occidental, al otro lado del océano Atlántico, del así llamado ‘Nuevo Mundo’.
Hay una vasta cordillera de altas cumbres, que se extiende a todo lo largo del triángulo de América del Sur. En el centro, las puntas nevadas se allanan en un gran Altiplano, como suspendido.
Aquí nace, vive y tal vez perecerá el Sicu.


Track 7 SUMA CONJUNTO

Cuando la Comunidad de los Hombres está de fiesta, los padres de familia agarran el Sicu, cargan el bombo. Se escucha entonces su toque incesante provenir desde lejos, desde todos los puntos cardinales, como el latido de un corazón gigantesco, sacudiendo la tierra.
Ahí vienen: avanzan bailando a pasitos, son campesinos, ganaderos, el carpintero, el cartero, el sacristán… Pues, están todos: gente común, gente conocida… O acaso ya no son los mismos.
Avanzan, avanzan rítmicamente como un grupo compacto.
Sus labios recorren el filo de las cañas de los Sicus, las besan -suelen decir ellos- para producir Música.
Gotas de saliva brillan por un instante en el aire azul de la mañana.
Aquí están, los veo desfilar todos frente a mí y veo a sus hijitos, cautivados, contemplando el juego de los grandes, su alegría, su magia.
Todo, absolutamente todo se va grabando en lo más hondo del cofre de esas pequeñas memorias vírgenes.


Track 8 SICURI PENSAMIENTO

Jach’a Sicuri, Grande Sicu, ¿qué quieres de mí? ¿¡Qué tengo que ver yo?!
Me siento como un pobre exilado en mi propia casa, apartado, con sus pensamientos y sus recuerdos.
A veces me atrevo a creer que tal vez un día, la práctica del Grande Sicu llegará a difundirse por todo el planeta…
Hay un empleado del Correo sentado en el banco frente al mío: está llenando impresos para cuentas corrientes postales.
A ver, ¿¡cuántos habrá llenado hasta ahora, mientras yo pensaba en el Grande Sicu?!
Sin embargo, amigos, yo también tengo mis cuentas que pagar.


TESTIMONIO CHIRIGUANO

Track 21 ALLEGORIA DI CHIRIGUANOS

Empolvado
El Chiriguano espera
En la penumbra
Colgado de un clavo
En la pared de adobe
Ahí afuera pega el sol
En la pampa de Pocosani
Campo de batalla
Chispea el río Ramis
Serpentea
Separando la inmensidad
De una meseta toda igual
Río Ramis
La frontera
En el vado arrollas los buses
Dormitando…

Alegoría de Chiriguanos
Las tropas musicales en plena carrera
Dan vueltas y vueltas
Para cercarse
Serpientes
Combatientes en la arena
Fuera de medida
Las cañas contundentes
Chocan
Chocan en el suelo
Chocan a la gente
Las bocas
Los dientes
Braman para agobiarse
Las cabezas esmaltadas
Indistintamente negras
Como bochas lúcidas
Rebotadoras
Relumbrantes
Cascos de fantoches
Tambaleantes
Apretados
Codeando
Alocados de tanto soplar…

En el incendio gélido del crepúsculo
Ellos siguen su loca carrera
Por rumbos desconocidos
Resuenan una vez más
Los Sicus Chiriguanos
Y van más allá
Se pierden
Vaya a saber dónde
Por esta tierra
Sin árboles
Ni relieves
Ni personas
Los traga
Indiferentemente
La inmensidad del Altiplano.

Felice M. Clemente


QUINTETTO CINQUELYRE

« Hallo ¿Gil? Soy Raffaele. Pues, ya estamos listos para grabar. ¡Empezaremos!»
Jamás hubo llamado tan esperado en mi móvil como el de los hermanos Clemente, cuando me contactan para comenzar a grabar.
Soy el contrabajista y, desde que el “Quinteto Cinquelyre” se puso a tocar con el “Trencito de los Andes”, echo las bases rítmico-armónicas de las cuerdas. Después de mí, el toque seco, exacto y, al mismo tiempo, antiguo del violoncelo de Antonio completa los bajos. A continuación, la dulzura de dos instumentistas maravillosas: Silvia en la viola y Lidia en el violín.
« Pero ‘Biga’ ¿cuándo llega? -Llegará el próximo weekend y lo grabará todo en dos días». ‘Biga’ es Bigarelli; pues, no sé por qué siempre lo llamamos por su apellido. Toca el violín como pocos y, desde los mares lejanos de la Riviera Ligure, baja a Roma, junto con la poesía de su instrumento, para rematar la partitura de las cuerdas.
Cinco cuerdas seleccionadas por Raffaele y Felice, para completar el sound étnico de su poética; las mismas que, en este último trabajo, han occidentalizado sin querer la historia de IL PUMA E GLI ARCONAUTI.
Gracias a ustedes, Raffo y Felice, por habernos escogido una vez más como sus compañeros en este largo viaje, de hecho irrepetible.
Gilberto, Antonio, Silvia, Lidia y Marco.

Gilberto Maltinti

credits

released August 7, 2023

CRÉDITOS

Todas las piezas de esta Obra han sido interpretadas por

TRENCITO DE LOS ANDES
Laura Grasso; Paola Frondoni; Felice M. Clemente; Raffaele M. Clemente
&
QUINTETO CINQUELYRE
Gilberto Maltinti – contrabajo; Antonio Ramous – violoncelo; Silvia Diano – viola; Lidia Sanacori – II violín; Marco Bigarelli – I violín

HAN PARTICIPADO
Annarita Argentieri (oboe); Nazzarena Recchia (arpa); Fabio Reinaudo (uilleann pipes; bodhran); Massimo Pirone (tuba; trombones bajos; trombones tenores); Michele Martuscello (trompas); Fabio Morbidelli (fagotes); Riccardo Pupini (clarinete)

GRABACIÓN Y MEZCLA
Trencito de los Andes - Digital Inca’s Studio, Roma 1999/2002

MASTERING
Fabrizio De Carolis - Reference Master

PRODUCCIÓN
Giovanni Petrangeli; Marco Riccitelli; Trencito de los Andes

CATÁLOGO
Hierofantes Producciones HFCD 001 – Malqui

PROYECTO GRÁFICO
Tommaso M. Clemente

ILUSTRACIONES Y REDACCIÓN
Felice M. Clemente

AGRADECEMOS
Nazzarena Recchia; Anna Leoni Sceti; Stefano Rossini; Marieta Montezer;
Gino Maltinti

DEDICAMOS A
Victor Colodro ‘Suma Conjunto’; ‘Harawi de Wayllay’ y ‘Toro Toro Waychaucha’ al proyecto ‘TIERRA FECUNDA’ Música Campesina del Perú del Centro Peruano de Estudios Sociales (CEPES).

Dedicamos esta nuestra Obra a
Giovanni B. Clemente.
De seguro él la hubiera apreciado mucho; puesto que fue investigador incansable de pasajes impensados entre las rejas culturales que encierran y separan los hombres.

IL PUMA E GLI ARCONAUTI ha sido realizado con el apoyo
del Ministero Italiano per i Beni Culturali e Librari.

license

all rights reserved

tags

about

Il Laboratorio delle Uova Quadre Rome, Italy

Il Laboratorio delle Uova Quadre es una institución musical nacida en Roma (Octubre 2006) con la misión de recoger y elaborar el legado artístico y cognitivo de la asociación cultural Trencito de los Andes.

contact / help

Contact Il Laboratorio delle Uova Quadre

Streaming and
Download help

Redeem code

Report this album or account

If you like Il Laboratorio delle Uova Quadre, you may also like: